Mozione plastic free

Al consiglio comunale di Moncalieri in data 31 ottobre 2019 è stata approvata la mozione PLASTIC FREE.

Mozione che vede come prima firmataria la collega di minoranza del M5S.

Questa mozione impegna la nostra amministrazione comunale a ridurre sempre più l’uso della plastica e fare informazione sul territorio ,in modo da divulgare buone abitudini che portino sempre più un minor uso di plastica usa e getta.

Ho collaborato con piacere a questa mozione perché questioni ambientali e riduzione di rifiuti come la plastica sono stati sempre un mio punto di partenza. L’ambiente è di tutti è va rispettato.

La mozione è stata presentata anche con la collaborazione della maggioranza, in particolare di un collega di maggioranza che ha voluto partecipare attivamente alla stesura della mozione.

Presentazione consigliere Enrico Cerrato

Buongiorno a tutti,

a distanza di qualche mese dalla mia entrata ufficiale nella politica attiva moncalierese, esattamente il 30 ottobre 2018, ho deciso di pubblicare un breve video, presentandomi, e illustrandovi i motivi dell’assenza da parte delle minoranze al recente consiglio comunale di Moncalieri del 28 marzo 2019.

Purtroppo le minoranze non si sentono tutelate e non vengono messe a loro agio in modo da poter svolgere i lavori consiliari durante le assemblee.

Nel breve video vi illustro le proposte e gli atti politici sottoposti al consiglio comunale da parte del sottoscritto.

Spesso l’evolversi del consiglio comunale, impedisce il dibattito politico che questa città meriterebbe.

Quindi seguiranno altri video dove brevemente vi spiegherò le proposte che di volta in volta  porterò in consiglio per la nostra città. Ed in fine seguirà un video specifico per il progetto della Moncalieri 2030, si perchè bisognerà ragionare con una programmazione partecipata per il futuro della nostra città.

 

 

Il voto consapevole

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Ripeto il titolo usato già in un nostro post sul sito del Movimento5stelle di Moncalieri  (Voto consapevole),

perchè il voto di ogni cittadino moncalierese che il 31 maggio si dovrà recare alle urne per eleggere il consiglio che governerà per i prossimi 5 anni la nostra città, sia un voto consapevole.

In questi giorni di fine campagna elettorale, mi son recato per volantinare in diversi mercati moncalieresi, ho presenziato ai nostri banchetti informativi e la cosa strana che ho natato subito, era la presenza di altre forze politiche, forze politiche che in 5 anni di amministrazione non si non mai fatte vedere sul territorio, forze politiche che hanno sempre curato gli interessi di partito o hanno  creato la strada per effettuare una campagna elettorale ad alcuni singoli.

Il movimento 5 stelle è sempre stato presente sul territorio, il movimento 5 stelle in questi hanni pur non essendo presente in consiglio, ha fatto proposte, ha evidenziato situazioni di emergenza alla nostra amministrazione, si è sempre comportato da controllore. Eppure quelle poche cose che la passata amministrazione ha fatto per i cittadini, sono proposte che partono dal movimento 5 stelle, la realizzazione del wi-fi nel centro storico, progetto presentato dal m5s alla nostra amministrazione, situazione attraversamento Borgata Rossi,  zona Decathlon, proposta, con presentazione di un esposto alla procura della Repubblica, fatta dal m5s di Moncalieri, taglio dell’erba nei giardini pubblici, segnalazione e proposta del movimento 5 stelle Moncalieri. Potrei procedere con tantissime altre proposte non prese in considerazione dalla nostra amministrazione troppo occupata a decidere come scambiarsi le poltrone per questa campagna elettorale.

Questo per dire a tutti i cittadini moncalieresi, ma se quel poco che è stato fatto arriva da proposte di un gruppo politico che non è presente ad oggi in consiglio, pensate cosa potrebbe fare per la nostra città questo gruppo se fosse presente in comune.

La situazione politica del paese non’è sicuramente delle migliori, e questo si rispecchia anche nel locale, ma il suggerimento che voglio dare ai moncalieresi e di pensare seriamente, e di votare per se stessi, per i cittadini, per quello che è meglio per la propria città. Noi del M5S abbiamo preparato un programma serio, un programma basato sui numeri, sulle reali possibilità che ha la nostra città, partendo dalle emergenze, nessuna promessa elettorale, non’è lo stile del movimento 5 stelle.

Quindi a questo punto, vi dico, il 31 Maggio, fate in modo che sia un giorno da ricordare, un giorno del cambiamento,

un giorno da ricordare per tutti i 31 maggio a seguire, in modo da essere fieri di aver partecipato al cambiamento e non recriminare o lamentarsi perchè la nuova amministrazione non ha fatto nulla di ciò che ha promesso.

 

Vota   LUCA SALVATORE  SINDACO

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La scesa in campo

candidaturaLa scelta di candidarmi alle prossime elezioni comunali è nata diversi anni fa, la voglia di cambiare questa città,(Moncalieri) è diverso tempo che vive nei miei pensieri, purtroppo solo

nel 2010 ,anno in cui ho iniziato a far parte del gruppo M5S di Moncalieri, le mie idee sono diventate realtà. Ho capito che solo con il M5S c’era la possibilità di cambiare realmente Moncalieri.

Ritengo l’amministrazione di una città di fondamentale importanza, i comuni hanno e devono avere un contatto diretto con i cittadini, cercare una maggiore partecipazione ed un maggiore coinvolgimento nella vita di tutti i giorni. Ma la cosa più importante di tutte è saper ascoltare.

Ad oggi il governo centrale da sempre meno risorse ai comuni, per questo motivo le istituzioni comunali devono saper gestire al meglio le risorse, cercando di fare il possibile per il bene comune.

 

lucaA Moncalieri abbiamo deciso di candidare come sindaco, Luca Salvatore.

Luca, ha scelto di mettere tutta la sua competenza a disposizione dei Moncalieresi come il sottoscritto e tutto il resto del gruppo.

Con Luca cercheremo di cambiare Moncalieri, eliminando gli sprechi comunali e cercando di efficientare al massimo tutti i servizi che un comune dovrebbe offrire ai suoi abitanti.

Io personalmente mi occuperò al meglio delle mie possibilità su tutti i campi, ma cercherò di dare un supporto maggiore su argomenti quali, l’informatica, l’ambiente, la scuola, l’istruzione, perchè sono campi che conosco bene per esperienze lavorative, nei quali ho lavorato ed ho partecipato a progetti.

Il borgo nel quale vivo ,Borgo San Pietro, è un borgo molto popoloso, pieno di problemi, dove sarà necessario un grosso lavoro per portare quella parte di Moncalieri  a quello che fu negli anni 70 e quello che merita di diventare.

Come sempre potrete trovare me, Luca, ed il resto del gruppo, ai nostri banchetti, o i nostri eventi, per parlare con noi, conoscerci di persona e approfondire argomenti a voi cari. Tenetevi aggiornati sul nostro sito www.movimento5stellemoncalieri.com o su FB, o rimenete in contatto con i mie canali, FB, Twitter.

 

 

 

 

Risultato elettorale del 25 Maggio

grazie_m5s

Scrivo solo ora una breve analisi sul voto del 25 Maggio, ed allegherò a questo articolo un pensiero di Silvia Chimienti,

che chiarisce lo stato d’animo e la visione degli attivisti del MoVimento 5 Stelle.

Non nascondo che Domenica sera dopo lo scrutinio delle schede relative al voto per le elezioni europee ero molto arrabbiato. Ma questo ci sta, è un sentimento naturale, quando una persona tiene molto ad una cosa e non va come

essa pensava, la rabbia scatta. Passato il momento di delusione e analizzato a freddo la situazione, ho tratto alcune conclusioni. Sicuramente il risultato ottenuto è un risultato considerevole, comunque il M5S è la seconda forza politica del

paese. Sul tema  mia culpa,  penso che grossi errori non ci siano stati sul territorio, intendo, errori fatti da noi attivisti,

il messaggio e la campagna elettorale è stata fatta nel miglior dei modi, forse si poteva fare ancora meglio, questo sicuramente, ma tolte alcune zone ,dove gli attivisti sono meno coscienziosi, il lavoro è stato fatto in modo egregio.

Se di errori si può parlare ,a mio avviso sono stati fatti sulla comunicazione nazionale.

Si poteva gestire meglio, argomentare meno e concentrare su alcuni punti forti evitando di approfondire troppo gli argomenti.  Ma quello che sta facendo il M5S è un processo lento ,gli Italiani devono assimilarlo con calma, effettivamente sono troppo abituati ad una “Non Politica”  figlia di questi ultimi lustri.

Sicuramente ,come dice giustamente “Silvia”, gli Italiani sono abituati di più ai venditori di pentole.

#vinciamopoi

Aspetto positivo di questa tornata elettorale è stato comunque il risultato ottenuto qui  in Piemonte, il mio amico,

e attivista del MoVimento 5 Stelle di Moncalieri, Giorgio Bertola, che su questo blog, ho citato durante la campagna elettorale, è stato eletto come consigliere regionale.

E qui faccio le  più sentite congratulazioni per la sua nuova attività che so già adempierà nel migliore dei modi.

Forza Giorgio.

 

Siamo solo all’inizio!
by  · 29 maggio 2014



Ho aspettato qualche giorno per scrivere le mie osservazioni sulle ultime elezioni perché non volevo che fossero inficiate dall’emotività del momento.
È indubbio che siamo delusi, così come è indubbio che abbiamo registrato una sconfitta. 
Credo, tuttavia, che si debbano ridimensionare sia la nostra delusione che la percezione che abbiamo di questa sconfitta. Si tratta di una sconfitta solo alla luce delle nostre aspettative iniziali e della percentuale spropositata ottenuta, non dal PD (che mai nella storia ha veramente vinto le elezioni) ma da un grande esperto di marketing che nulla ha a che vedere con la sinistra, cioè Renzi.

Forse sfugge che siamo la seconda forza politica del Paese e che abbiamo consolidato una percentuale del 21%, sventando ogni dubbio sul fatto che il successo ottenuto lo scorso anno nelle elezioni politiche fosse passeggero e destinato a sgonfiarsi contestualmente al venir meno del sentimento di protesta dei cittadini. 
No, i cittadini questa volta non hanno espresso un voto di protesta ma un voto di opinione.

Certo, gli altri hanno stravinto. Hanno rastrellato voti da ogni parte, aiutati e confortati da quello che dovrebbe essere il loro principale avversario politico, Berlusconi. Negli ultimi giorni di campagna elettorale, durante le pause dal suo servizio sociale, il ben noto condannato per frode fiscale si è profuso in oscene accuse contro Beppe Grillo e il M5S, già dallo stesso definiti pericolosi per la democrazia e per il Paese. “Assassino” è stata solo l’ultima iattura gettata su Beppe da un personaggio che ha trascorso la vita a delinquere, colluso con la mafia, amico e socio di quel Dell’Utri fuggito in Libano per evitare i processi per mafia in Italia.

Non sono bastate le parole di Salvatore Borsellino, pentito per aver sostenuto un anno fa l’alleanza del M5S con il PD. 
Non sono bastati Dario Fo e Ferdinando Imposimato, non è bastato essere definiti da Zupo, ex responsabile alla giustizia del PCI, gli eredi della questione morale di Berlinguer. 
Non sono bastati i 7milioni di euro restituti dai parlamentari M5S in un anno, tagliati da stipendi e diarie, né i 42 milioni di euro di rimborsi elettorali rifiutati. 
Non è bastato, ogni sacrosanto fine settimana, con addosso la spossatezza della settimana di lavoro a Roma, tornare sul territorio o girare le piazze d’Italia, per aggiornare i cittadini sull’attività svolta. 
Non è bastato studiare come dei matti e fare migliaia di proposte concrete, incontrando continuamente lavoratori, associazioni e categorie, per emendare al meglio le centinaia di decreti spazzatura arrivati in Aula in un anno e mezzo.

Non è bastato stare dalla parte dei più deboli e proporre il reddito di dignità che c’è in tutta Europa. 
Non è bastato essere coerenti, votando di volta in volta le proposte buone delle altre forze politiche, spesso poi non approvate a causa del voto contrario degli stessi che le avevano proposte. 
Non è bastato scambiarci un bacio omosessuale in Aula per dimostrare al PD, a Brunetta e alla Binetti che l’amore non fa male a nessuno. Non è bastato far approvare l’abolizione del reato di immigrazione clandestina, in contrasto con il parere dello stesso leader Beppe Grillo. Non è bastato lottare per i diritti dei lavoratori, contro la precarietà selvaggia istituita dal Job Act di Renzi.

Gli italiani vogliono di più. 
Vogliono che capiamo che non erano pronti al nostro cambiamento radicale, che desiderano che tutto avvenga più lentamente e in toni più sommessi. Non siamo stati abbastanza efficaci nel comunicare la sostanza delle nostre proposte. L’Italia non è pronta per il cappellino di Casaleggio (o per i suoi capelli lunghi!) e per le battute dissacranti e volutamente iperboliche di Grillo.

Gli italiani vogliono che li rassicuriamo sul fatto che siamo persone per bene, che non vogliamo sovvertire l’ordine costituito in maniera violenta. Vogliono accertarsi che non siamo pilotati e che internamente dibattiamo e decidiamo a maggioranza. È tutto giusto e, forse, siamo stati troppo ingenui noi a pensare che fossero altre le cose che contavano. 

Pensavamo che guadagnare 3mila euro al mese invece che 15mila avrebbe dato un segnale dirompente. 
Pensavamo che la forma contasse meno rispetto alla sostanza e che le promesse ben confezionate dall’ennesimo politicante esperto di comunicazione di massa non avrebbero più avuto efficacia su un Paese da decenni abbindolato da promesse elettorali mai mantenute. A tutte le nostre proposte, ottime nella sostanza ma poco e mal comunicate (siamo cittadini, non venditori di pentole), si è preferito lo slogan vuoto ma ben comunicato.
Abbiamo fatto troppe bagarre in Aula, forse qualcuna si poteva evitare ma sapevamo di non avere altro modo per far passare all’esterno qualcosa delle nostre battaglie. Certamente non ci hanno giovato le espulsioni e il modo, ancora assai grezzo, con cui abbiamo gestito il dissenso, fisiologico e benefico, interno al nostro gruppo. Personalmente, sono sempre stata contraria alle espulsioni perché credo che mediaticamente siano un boomerang. 
A questo però è doveroso aggiungere un’altra riflessione: siamo stati eletti per portare avanti un programma e abbiamo sottoscritto un contratto etico che ci impegna a restituire metà stipendio e le eccedenze di rimborsi. Non abbiamo ancora individuato un metodo meno invasivo e mediaticamente eclatante per garantire che i nostri eletti rispettino le pochissime regole del M5S ma, non temete, lo troveremo. Gli eletti devono rispettare il programma e la volontà di chi li ha votati, gli eletti del M5S devono restituire i soldi.

Non abbiamo avuto il supporto dei giornali e delle tv, abbiamo diffuso i nostri contenuti in larga parte solo tramite il web e le piazze, laddove, non essendoci filtri, eravamo certi che i nostri messaggi non sarebbero stati distorti. 
Abbiamo peccato anche in questo, avremmo dovuto fare più marketing e meno politica. Almeno la metà di noi avrebbe dovuto studiare, anziché i temi della propria commissione, le tecniche e i trucchi per comparire in televisione. 
Esattamente come fanno gli altri partiti.

Tutte considerazioni sensate ma poi penso che siamo arrivati qui con un progetto: attuare una grande rivoluzione culturale, combattere il berlusconismo e tutte le sue derive.
Siamo sicuri che siamo stati noi a sbagliare?
Siamo sicuri che sia Casaleggio a doversi togliere il berretto o, forse, sono gli italiani che piano piano devono spogliarsi del pregiudizio e della paura inculcata loro da questi decenni di perbenismo mafioso?
Non so come evolverà il nostro Movimento ma sono certa che la nostra rivoluzione sarà ancora molto lunga e faticosa. Ed è per questo che dico a tutti gli attivisti e a tutti coloro che hanno dato l’anima per realizzare questo meraviglioso sogno proibito: NON ABBATTETEVI! Siamo solo all’inizio!

Silvia Chimienti