La gestione dei rifiuti per i prossimi 20 anni

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Torniamo a parlare di rifiuti, in questi ultimi giorni si stanno avviando da parte degli amministratori della provincia di Torino, movimenti che vogliono portare all’accorpamento dei due consorzi CDIU e Pegaso.

Questo per noi cittadini, ovviamente non porta a nulla di buono, vediamo nel dettaglio, analizzando il comunicato

apparso su WWW.rifiutizerotorino.it

 

A chi conviene mettere le mani sui rifiuti di tutta la provincia di Torino per i prossimi 20 anni?

Ato-R, (Ambito Territoriale Ottimale), ente decaduto per legge nazionale, nella persona dell’ex Presidente Paolo Foietta, ha deciso di realizzare la fusione di tutte le aziende municipalizzate di gestione dei rifiuti della provincia di Torino o almeno di gran parte di esse. Il piano prevede inizialmente l’accorpamento di CIDIU (nord-ovest) e Pegaso-3, che fa parte di COVAR14 (sud-ovest) con una privatizzazione del 49% di questa nuova società (qualcuno si ricorda come è finita la storia di TRM?).

ATO_R propone con un “Protocollo d’intesa”, quindi senza alcun supporto legale, che CADOS e COVAR 14 (non essendo ancora una società) si unifichino anzi è già alla ricerca, tramite un bando pubblicato il 21 febbraio, di un socio industriale a cui cedere il 49 % delle azioni ed a cui affidare i servizi di raccolta, la conduzione delle discariche e lo smaltimento rifiuti per i prossimi 20 anni ( guarda caso: lo stesso contratto capestro dell’inceneritore!)

Su questo atto però, secondo noi pende un vizio di forma che è strano sia sfuggito ai nostri bravi amministratori: ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale 25 novembre 2013, n. 34-6746, l’ATO che ha promosso il bando per l’assegnazione del 49% della società Pegaso-3/CIDIU Servizi dal 25 febbraio non ha più alcuna competenza. E’ vero che il bando è stato indetto il 21 febbraio ma si dovrebbe quanto meno valutare la correttezza della procedura adottata.

Oltre a questa obiezione di tipo formale, il Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino, si oppone a questo progetto anche per dei motivi sostanziali.

In primo luogo fondere in una società unica tutti i consorzi di smaltimento dei rifiuti significa creare un monopolio dannoso per i cittadini, soprattutto perché sarebbe l’ennesimo monopolio privato creato dai nostri amministratori per favorire i soliti noti.

Un altro motivo che ci preoccupa è che lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti verranno gestiti dalla medesima società (magari preservando la forma). E’ evidente che un’azienda che guadagna con l’incenerimento dei rifiuti avrà ben poco interesse a differenziarli, recuperarli e riciclarli, tra l’altro la legge Regionale 24 del 2002 vieta espressamente questo conflitto di interessi.

Ci domandiamo quali siano le intenzioni dei principali attori di questa che potrebbe essere una commedia se non fosse per i danni che subirà la collettività (comune di Torino, ATO, Provincia, IREN etc.)

Ci chiediamo che fine faranno le virtuosità locali ed i comuni ricicloni, che interesse avranno a distinguersi in comportamenti virtuosi in un contesto cristallizzato per 20 (VENTI) anni.

Un altro problema è rappresentato dell’enorme debito che grava ora sui vari consorzi che si vuole unificare e che non confluirà nel nuovo organismo, rimanendo sui bilanci già martoriati dei comuni. Chi pagherà i debiti accumulati dai Consorzi, stiamo parlando di diverse decine di milioni di euro?

Un piano finanziario completo e trasparente, anche se sempre citato e promesso, ad oggi non si è a ancora visto e le zone d’ombra tra deficit, mancati introiti e consorzi falliti rimangono.

Oltre a sventolare la promessa (ancora tutta da chiarire) di ridurre i costi a suon di privatizzazioni e di economie di scala ora VOGLIAMO che si inizi a parlare anche di un altro tipo di RIDUZIONE : quella dei RIFIUTI.

Chiediamo a tutti i cittadini torinesi, a tutti i sindaci ed a tutti i candidati sindaci di non lasciarsi spogliare del loro potere decisionale e di poter intraprendere nel loro comune una corretta strategia di gestione dei rifiuti – RIFIUTI ZERO.

Questa strategia è stata illustrata già in molti comuni della provincia (e della regione), per questo invitiamo gli amministratori interessati ad un’alternativa credibile a contattarci.